"Investire in politiche culturali significa investire in politiche di sviluppo". E' quanto sottolineato nell'incontro "Il non profit e le politiche culturali - Cittadinanza attiva e sviluppo territoriale" promosso dal Forum del Terzo Settore, in collaborazione con Arci, CTS-Centro Turistico Studentesco e Giovanile, Legambiente, Touring Club Italiano, UNPLI-Unione Nazionale Pro Loco d'Italia, e svoltosi a Roma il 21 maggio.
Nel corso dell'incontro si è ribadita la necessità di promuovere una "battaglia culturale e politica" perché gli investimenti in questo ambito nel nostro paese non vengano più considerati una concessione, " ma una premessa indispensabile per lo sviluppo".
In questa occasione il terzo settore ha voluto sottolineare anche il ruolo fondamentale che svolgono le organizzazioni non profit che si occupano di cultura. Secondo i dati Istat si parla di ben 54mila realtà, con 65mila occupati e 2.815mila volontari. Numeri che parlano da soli di un mondo solo apparentemente marginale a cui si deve riconoscere un ruolo di attore sociale attivo. Diversi gli ambiti in cui operano: dalla costruzione del senso di cittadinanza, a quello di coesione sociale, al senso di partecipazione e di democrazia. In una parola, alla costruzione di un sistema di welfare,inteso come il terreno ampio che deve garantire il benessere delle persone.