Al Senato la riforma del Terzo Settore slitta ancora, questa volta dopo Pasqua. Colpa soprattutto della mancanza del numero legale. Quando riprenderà la discussione sul provvedimento (il calendario sarà deciso il 30 marzo) i nodi da sciogliere saranno ancora l'articolo 6 sulle imprese sociali - sul quale c'è stata battaglia parlamentare nell'ultima seduta a Palazzo Madama - e l'articolo 9, nel quale il governo, con un emendamento, vorrebbe inserire l'istituzione della cosiddetta "Fondazione Italia sociale".
A presentare un emendamento soppressivo dell'articolo è stato Luigi Marino, senatore di Area Popolare, poi ritirato dopo una lunga discussione in Aula. Al di là delle difficoltà, in due sedute sono stati votati gli articoli 1,2,3,4 e 5 del testo, oltre a tutti gli emendamenti sull'art. 7 e ai primi sull'art. 6. Restano da esaurire dunque, oltre all'impresa sociale, soprattutto gli emendamenti sul servizio civile e quelli sul fisco. Nonché l'emendamento con il quale il governo intende istituire la Fondazione Italia Sociale, emendamento che era stato presentato in extremis per la prima volta in Commissione nei giorni scorsi per poi essere ritirato (dopo la presentazione di 280 sub/emendamenti) per essere portata direttamente all'esame dell'assemblea.