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"Per un ruolo diverso dell'Italia su diritti umani e democrazia in Egitto". L'appello di Aoi

Le Ong chiedono al Governo con urgenza l'attivazione di un meccanismo di protezione dei difensori dei diritti umani e lo stop dei flussi turistici verso l'Egitto
Data: 16 Maggio 2016 Territorio Nazionale
  • Data: 16 Maggio 2016
  • Territorio Nazionale

"Il tragico caso di Giulio Regeni ha aperto una finestra sulla grave situazione dei diritti umani in Egitto,  molto peggiorata  dal  2013  ad  oggi,  in  particolare  per  quanto  riguarda i  diritti  civili  e  politici. La politica della presidenza di al-Sisi, che ha governato senza parlamento nazionale fino all'inizio di quest'anno, è stata quella di rimuovere il dissenso e liquidare l'opposizione politica, sia islamica che laica. I mezzi utilizzati sono  i  più  diversi:  dalla  persecuzione  amministrativa  per  presunta  ricezione  di  fondi  esteri,  al  sequestro  di materiale  e  documenti,  dalla  messa  al  bando  di  organizzazioni  civili  con  l'accusa  di  legami  con  il  terrorismo, all'interdizione  di  viaggiare  all'estero  imposta  a  riconosciuti  difensori  dei  diritti  umani,  dall'arresto  arbitrario, all'aggressione fisica degli attivisti".
Sono queste le premesse dell'articolato documento prodotto dalle Ong della rete AOI per chiedere al Governo italiano con urgenza l'attivazione di un meccanismo di  protezione  dei  difensori  dei  diritti umani  e  degli  attivisti  egiziani presenti  in  Italia e  di  quelli  che  nel  loro  Paese  lavorano  con  la  società  civile italiana ed europea, nonché lo stop dei flussi turistici verso l'Egitto meccanismo dello "sconsiglio"  governativo.
Accanto alle azioni urgenti, nell'appello anche la richiesta di attivazione di una serie di azioni e politiche di medio termine tese al ripristino della democrazia, alla liberazione dei prigionieri politici, alla sospensione delle misure delle autorità egiziane contro le ong indipendenti.

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