Anche le persone senza fissa dimora potranno avere il medico di base in Emilia Romagna. Lo prevede la legge approvata il 21 luglio all'unanimità dall'Assemblea legislativa regionale, su proposta del consigliere dem Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di strada.
"Vogliamo sfatare il mito del senza fissa dimora che ha deciso di vivere per strada e che è contento di dormire sotto le stelle - afferma Mumolo -. Il novero delle persone che vive in strada è cambiato. Fino a vent'anni fa erano soprattutto persone con problemi di salute, alcolismo e tossicodipendenza. Oggi i senza fissa dimora sono persone diventate povere: padri separati che non riescono a mantenersi, imprenditori falliti, pensionati con assegno al minimo che non riescono a pagare affitto e bollette; tutte persone che vengono cancellate dall'anagrafe e, di conseguenza, perdono il diritto alla salute". Secondo il relatore della legge, però, "se c'è qualcosa che ci ha insegnato il Covid è che il diritto di curarsi è un diritto collettivo, anche per garantire la salute di tutti. Le persone senza dimora, proprio perché non hanno possibilità di curarsi se non recandosi al pronto soccorso, non sono state seguite in modo adeguato durante la pandemia. Ma con questa legge possiamo ridurre le diseguaglianze e avere un medico li farà sentire più cittadini".