Cooperazione internazionale, per i progetti di Enti e Ong procedure più semplici
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Data: 11 Dicembre 2017
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Emilia Romagna
Il tutto grazie al nuovo software della Regione, messo a punto dal Servizio Informatico in collaborazione con quello delle Politiche europee e di cooperazione, che è stato illustrato dalla vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini, in un incontro in Regione con tutti i soggetti impegnati nella cooperazione internazionale: associazioni, organizzazioni non governative, Enti locali. Incontro che è stato anche l'occasione per fare il punto sulle risorse stanziate dalla Regione per finanziare progetti di cooperazione internazionale: oltre 2 milioni di euro negli ultimi due anni, di cui quasi 1 milione 900 mila per la cooperazione allo sviluppo e 300 mila euro per far fronte a situazioni di emergenza quali siccità, catastrofi naturali, epidemie.
Durante l'incontro è stato anche presentato il Piano operativo di Cooperazione allo sviluppo valido per tutto il prossimo anno. Il provvedimento, che dà attuazione al Piano di indirizzo 2016-2018 approvato due anni fa, recepisce molti degli obiettivi contenuti nell'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, collocandoli, in coerenza con politiche regionali, nell'ambito dei settori dell'agroalimentare e dello sviluppo rurale, sanità e politiche sociali, economia della conoscenza e dello sviluppo umano. Gli interventi della Regione Emilia-Romagna sono finalizzati a contrastare la povertà, a migliorare la nutrizione e a promuovere un'agricoltura sostenibile, ad assicurare la salute per tutti e per tutte le età, con l'assistenza sanitaria a cittadini stranieri trasferiti in Italia nell'ambito di programmi umanitari e con programmi di ospitalità di bambini provenienti dalle zone di Bielorussia e Ucraina contaminate dall'incidente nucleare di Chernobyl.
Altri interventi riguarderanno l'assistenza, il soccorso e la protezione alle popolazioni in Paesi in via di sviluppo vittime di catastrofi, altri ancora sosterranno progetti di solidarietà internazionale, sensibilizzazione all'interculturalità, alla cultura della pace, ai diritti umani e alla parità di genere. Numerose le aree individuate per gli interventi. Per la zona adriatico-ionica: l'Albania; per le aree mediterranea, mediorientale, orientale e caucasica: Territori palestinesi, Tunisia, Egitto, Campi profughi Saharawi e zone liberate, Marocco, Ucraina, Bielorussia, Libano; perl'Africa sub-sahariana: Senegal, Mozambico, Etiopia, Burundi, Costa D'Avorio, Camerun, Burkina Faso, Kenya; infine, per l'America latina: Brasile.
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