Sono oltre 10mila, provenienti da 550 associazioni, i volontari che si sono mobilitati, affiancando la Protezione civile, per fare fronte ai bisogni della popolazione più vulnerabile: anziani, persone con patologie a rischio, persone disabili o con problemi psichici, cittadini in quarantena o persone sole, persone con difficoltà economiche e/o relazionali, famiglie con figli minori, persone senza fissa dimora.
Tra gli interventi, i più ricorrenti riguardano la distribuzione di generi alimentari a fasce deboli della popolazione (Caritas, Empori solidali?), la consegna di beni di prima necessità a soggetti fragili anche in collaborazione con gli Enti locali (spesa, farmaci?), le attività di ascolto telefonico, supporto psicologico e compagnia a distanza, il trasporto sociale, il sostegno a dormitori, mense e docce per persone in difficoltà, i centri antiviolenza, la collaborazione con la Protezione civile.
Tra le altre attività: la raccolta fondi e donazioni e la distribuzione di materiale informatico, il supporto scolastico a distanza, la raccolta di dispositivi di protezione, il supporto per adempimenti amministrativi e burocratici a chi ha difficoltà informatiche, l'accoglienza di medici e infermieri...
A fare il punto della situazione in cui continuano a operare i volontari e sulle prospettive future legate al loro ruolo nella futura fase di ritorno alla normalità sanitaria e sociale, la vicepresidente e assessore alle disuguaglianze, Elly Schlein, nell'incontro che si è svolto venerdì 10 aprile, in videoconferenza, con i rappresentanti del Terzo settore, in particolare di associazioni di promozione sociale, centri di servizio del volontariato, Caritas e mondo del volontariato.
L'impegno della Regione Emilia-Romagna
La Regione Emilia-Romagna, in primo luogo, si è impegnata nel farsi parte attiva con il Governo affinché nei decreti di conversione le misure messe in campo - in particolare quelle riferite all'accesso agevolato al credito e sospensione dei mutui - siano estese anche al mondo del Terzo Settore, e a studiare altre azioni di supporto.
Si è discussa anche la necessità di rafforzare la comunicazione sulle attività di sostegno alle persone disponibili in regione e di rafforzare il volontariato nelle Aree interne, per assicurare prossimità alle persone anche in luoghi dove è meno ricca l'offerta di servizi, compresi quelli di volontariato; lo scambio di esperienze e l'attivazione delle reti informali possono rappresentare in questo momento un aiuto importante.
(Fonte: Regione Emilia-Romagna)