Creare nuova e buona occupazione. In particolare, i profili professionali necessari alla ricostruzione, capaci di leggere il mondo di domani e, quindi, di affrontare da subito le sfide che abbiamo davanti. Per arrivare a realizzare un futuro diverso, centrato su sviluppo sostenibile, innovazione, reti sociali allargate. Farlo per il Paese, partendo dall'Emilia-Romagna, dove si è investito sulla Data Valley e un ecosistema della conoscenza fra i principali in Europa. E' l'obiettivo del Ministero del Lavoro e della Politiche sociali e della Regione Emilia-Romagna, oggetto del protocollo d'intesa firmato lunedì 7 giugno a Bologna, nella sede della Regione, dal ministro Andrea Orlando e dal presidente Stefano Bonaccini.
"Il lavoro viene al primo posto nell'agenda della ripresa: ogni singolo posto di lavoro perso, che vogliamo recuperare fino all'ultimo, e i nuovi posti da creare - afferma il presidente Bonaccini -. La ricostruzione richiederà profili nuovi per la transizione digitale e per quella ecologica, per potenziare la sanità pubblica e il sistema di welfare, investendo su servizi territoriali e telemedicina, per mettere il sistema produttivo regionale e quello nazionale nelle condizioni di competere con le aree più avanzate a livello internazionale.
L'accordo siglato si inserisce nel percorso tracciato dal Patto per il Lavoro e il Clima, sottoscritto dalla Regione a dicembre 2020 con enti locali, organizzazioni sindacali e datoriali, atenei, associazioni ambientaliste, enti del Terzo settore, professioni, Camere di Commercio e Associazione Bancaria Italiana, con l'obiettivo di condividere il progetto di rilancio e sviluppo dell'Emilia-Romagna fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, per generare lavoro di qualità, contrastare le diseguaglianze, aumentare il livello delle competenze investendo in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura.
In allegato il Protocollo d'intesa.