Il tema della corretta alimentazione nelle ultime settimane è stato al centro del dibattito nazionale e locale dopo che l'Oms ha inserito carni rosse e insaccati tra le sostanze che possono causare il cancro.
Su questo è intervenuta anche Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni dell'Istituto Ramazzini, durante la presentazione di Mediterranea 2015. "Tra le priorità sanitarie e sociali del nostro Istituto vi è la valutazione di di ciò che mangiamo. In particolare - ha sottolineato Belpoggi -, studiamo le relazioni fra dieta artificiale e salute, cioè dieta di tipo industriale ricca in calorie, ma povera in nutrienti, orientata solo a creare maggiori consumi, contrapposta a dieta naturale, cioè un'alimentazione che subisce minime lavorazioni industriali, fatta di materie prime fresche e perciò ricca in nutrienti e relativamente povera in calorie (esempio paradigmatico è la pasta)".
In questo contesto la dieta mediterranea assume particolare valore sia perché è simbolo di mantenimento della tradizione culinaria italiana, unica per bontà dei sapori e qualità delle materie prime, ma soprattutto esemplare per il contenuto di nutrienti naturali essenziali per il mantenimento della salute.
"Dalla fine degli anni '70 - ha ricordato Belpoggi - l'obesità nei bambini tra 6 e 11 anni è più che raddoppiata, quella dei ragazzi tra 12 e 19 anni è triplicata. Il risultato è che in età adulta ci sarà un aumento di diabete tipo 2, cardiopatie, ipertensione, infarto, asma, apnea a riposo, incontinenza urinaria, patologie epatiche, osteoartrite, turbe psichiche e cancro.
È l'eradell'utilizzo di materie prime alternative, diintegratori e di prodotti alimentari ottenuti mediante l'uso delle biotecnologie.
"I grandi difensori della bontà e della ragionevolezza dell'attuale modello di sviluppo tranquillizzano: va tutto bene, l'attesa di vita si è allungata e va allungandosi. È vero - ha evidenziato Belpoggi -, ma le persone invecchiano malate e non sappiamo quali saranno le prospettive per le future generazioni, per i nostri figli e nipoti".