Le imprese sociali sono un fattore importante per la crescita inclusiva e svolgono un ruolo chiave nell'affrontare le attuali sfide economiche e ambientali. Eppure
solo otto paesi europei (Bulgaria, Grecia, Francia, Italia, Lussemburgo, Slovenia, Svezia e Regno Unito) hanno attualmente un quadro politico e normativo per incoraggiare e sostenere lo sviluppo di questo genere di imprese.
E' quanto emerge dal
secondo rapporto della Commissione europea sulle imprese sociali in Europa. Attraverso l'analisi di oltre 350 interviste lo studio delinea per la prima volta le principali caratteristiche delle imprese sociali
nei 28 Stati membri dell'Unione europea e la Svizzera con una definizione e un approccio comune.
Fornisce inoltre una panoramica degli ecosistemi di impresa sociale nei vari paesi, tra cui i fattori che limitano il loro sviluppo.
Quello che emerge è la
mancanza di sostegno alle imprese sociali e una grande frammentarietà delle politiche. Ma anche
un miglioramento rispetto agli anni passati e l'avvio in altri sette paesi membri (Irlanda, Croazia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia e Romania) di un processo mirato all'implementazione e allo sviluppo dell'economia sociale.
>> La sintesi della ricerca (in inglese)
>> Le relazioni sui diversi Paesi membri (in inglese)