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A Bologna nasce la cabina di regia per la lotta alla povertà

Il progetto, lanciato dal Comune di Bologna, vede il coinvolgimento dei principali attori sociali del territorio, tra cui anche il Forum
Data: 05 Febbraio 2018 Bologna
  • Data: 05 Febbraio 2018
  • Bologna

Una cabina di regia contro la povertà e l'esclusione sociale. Il progetto è stato lanciato dal Comune di Bologna, coinvolgendo gli esponenti di Confindustria Emilia Area Centro, Legacoop Bologna, Confcooperative, Cgil Bologna, Cisl Area Metropolitana Bolognese, Uil, Forum del terzo settore e Fondazione Carisbo.


Secondo i dati Eurostat (l'istituto europeo di statistica) nel 2016, in Emilia Romagna, era a rischio di povertà il 16,4% della popolazione a fronte del 30% in Italia e del 23,5% in Europa. Non esistono stime precise per gli altri livelli del territorio ma in Città Metropolitana si possono stimare circa 165 mila persone (64mila nel comune di Bologna) che sono a rischio di povertà o di esclusione sociale. Negli anni della crisi, a partire dal 2008, l'analisi delle dichiarazioni dei redditi ha fatto emergere che a pagare il prezzo maggiore sono statii giovani che non hanno potuto contare su salari certi e adeguatamente retribuiti mentre gli anziani hanno avuto redditi certi dovuti in primo luogo alle pensioni.

Dati che evidenziano la necessità di costruire politiche pubbliche e integrate che vadano a incidere in particolare sulle persone a rischio di impoverimento, dal momento che, per le persone in povertà assoluta, il Governo ha varato il Reddito d'inclusione (REI) cui la Regione Emilia Romagna ha affiancato il Reddito di solidarietà (RES).

La cabina di regia sarà quindi un luogo di condivisione di politiche contro la povertà e l'esclusione sociale basata su una forte collaborazione tra istituzione pubbliche, Comune e Città Metropolitana, associazioni di categoria, il terzo settore su cui ha agito recentemente un'importante riforma legislativa, la Curia e le Fondazioni bancarie. Alla cabina di regia si affiancherà un tavolo tecnico che, entro due mesi, attuerà una prima ricognizione degli strumenti che sono in campo e che possono essere oggetto di progettazione condivisa.

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Bologna)