Nasce a Monghidoro il Museo dell'emigrante: un luogo d'incontro tra culture promosso da Auser
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Data: 26 Giugno 2015
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Bologna
Sito nella frazione di Piamaggio (in via Provinciale 13), il piccolo Museo nasce grazie all'impegno dell'Auser locale, delle tante associazioni di volontariato del territorio e dell'amministrazione comunale, che ha messo a disposizione gli spazi.
"Monghidoro sin dai primi del novecento è sempre stato un paese di forte emigrazione stagionale - spiega la coordinatrice del gruppo Auser locale, Vittoria Comellini - Moltissimi monghidoresi si recavano infatti nella vicina Toscana per fare i carbonai, o addirittura in Germania, Francia e Belgio. Molti furono poi quelli che emigrarono in altri paesi europei negli anni del fascismo; e anche nel dopoguerra il fenomeno migratorio è proseguito, soprattutto verso il Belgio dove molti italiani andavano a lavorare nelle miniere di carbone".
Un fenomeno, dunque, vasto e duraturo, che negli anni è proseguito e si è ampliato a seguito del ricongiungimento di molte famiglie, tant'è che nel 1991 il comune di Monghidoro si è gemellato con la piccola cittadina di Rebecq, vicino a Bruxelles, dove oggi vivono moltissimi monghidoresi.
"Per conservare testimonianza di questo fenomeno ho raccolto negli anni molti oggetti dei nostri concittadini emigrati in Belgio e in altre parti del mondo, nonché documenti, interviste, libri e altro materiale sull'emigrazione - spiega Vittoria Comellini - Grazie al prezioso supporto del Comune e delle altre associazioni del territorio tutto questo materiale potrà confluire nel Centro di documentazione e nel Museo dell'emigrante e diventare così patrimonio condiviso, a disposizione delle scolaresche e di tutti i cittadini che vorranno consultarlo".
Ma non c'è solo questo. Monghidoro è infatti uno dei comuni del bolognese con la più alta presenza di cittadini stranieri, che rappresentano oggi il 10% della popolazione e provengono da ben 24 diversi paesi. E proprio a loro sarà dedicata una parte del Museo, che ospiterà oggetti appartenenti alle diverse culture e tradizioni.
"Il Museo, oltre a un luogo di conoscenza e documentazione, vuole essere anche e soprattutto un punto di scambio, conoscenza reciproca e incontro tra culture e generazioni - conclude Vittoria Comellini - L'obiettivo è infatti promuovere una riflessione sui migranti di ieri e di oggi e offrire la possibilità ai giovani e ai cittadini di origine straniera di conoscere meglio la storia e le tradizioni del nostro territorio. Il tutto incentivando, nel contempo, la popolazione più anziana a rafforzare affetti e amicizie e facilitare il passaggio di conoscenze, testimonianze, esperienze alle nuove generazioni".
Per informazioni
www.auserbologna.it