In occasione della Giornata Mondiale dello Sport ritorna la campagna #Odiarenoneunosport, che vede il sostegno dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, oltre a essere promossa dal Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo (Cvcs), con una larga rete di partner sull'intero territorio nazionale.
Il progetto nasce al fine di creare prevenzione e contrasto ai messaggi d'odio online in ambito sportivo. Se da un lato lo sport vede il coinvolgimento, l'inclusione e l'aggregazione di milioni di ragazzi e ragazze nel nostro paese, dall'altro è diventato spesso terreno di scontri, discorsi e gesti d'odio che si diffondono soprattutto con il proliferare di spazi negli ambienti digitali.
La campagna è stata avviata nel 2020 con un primo studio del fenomeno affidato proprio all'Università di Torino (Centro Coder) che ha elaborato il primo Barometro dell'Odio nello sport, monitorando i principali social media e le testate giornalistiche sportive; infatti, stando proprio ai risultati della ricerca del Centro Coder, sulle pagine social delle 5 principali testate sportive nazionali tre post su quattro ricevono commenti di odio e discriminatori.
L'iniziativa di sensibilizzazione ha inoltre raccolto le testimonianze di campionesse e campioni dello sport come Igor Cassina, Paola Egonu, Stefano Oppo e altri, che hanno raccontato le storie di inclusione sociale avvenute proprio attraverso lo sport sul territorio italiano e l'adesione spontanea di decine di sportivi, professionisti e non solo, ma anche associazioni, scuole o semplici cittadini che sostengono la campagna facendosi ritrarre con lo slogan 'Odiare non è uno sport'.
La ripresa della campagna si svolgerà contestualmente alla delicata fase della preparazione Olimpica degli Azzurri verso Parigi 2024, ma anche a un importante progetto di prevenzione e contrasto all'hate speech. Progetto che porterà alla realizzazione del secondo Barometro dell'Odio nello sport e al coinvolgimento in percorsi formativi interattivi e multimediali sulle dinamiche dell'odio nello sport 600 docenti di scuole secondarie, 540 allenatori sportivi del target giovanile, 300 dirigenti di società/ASD, 2200 studenti di scuole secondarie di I e II grado e 900 giovani sportivi della fascia 11-18.
Inoltre, saranno costituite anche 9 squadre territoriali di attivisti digitali anti-odio formate da studenti e giovani coinvolti nelle attività di formazione, che porteranno avanti azioni di contrasto all'hate speech sportivo in chat e social frequentati da fasce di popolazione giovane, attivando così reazioni e risposte di valenza dissuasiva ed educativa.
Per saperne di più:
www.odiarenoneunosport.it