Molti anziani non autosufficienti in città sono a rischio maltrattamenti o abusi. Lo rivela lo studio di Giancarlo Salsi, ricercatore del dipartimento di Medicina legale dell'Alma Mater di Bologna, condotto intervistando i volontari dell'Auser e presentato a Bologna nei giorni scorsi.
Sono 60 i questionari distribuiti nel 2016, modellati sull'esperienza anglosassone, individuando possibili indicatori di fragilità e di rischio nel rapporto tra l'anziano e il suo 'caregiver', parente o badante che sia. Le domande vertevano su eventuali episodi di maltrattamento, sulle condizioni igieniche, protesi (occhiali, dentiere o altro) di cui si avrebbe bisogno, alimentazione o sonnolenza di giorno o se l'eventuale animale domestico è in cattive condizioni. I quesiti riguardano anche il 'caregiver': se rimprovera in continuazione, se ha difficoltà a cucinare o a fornire i farmaci, a capire o a parlare con l'anziano. Dallo studio emerge che solo il 20% circa sono badanti. Nella maggior parte si tratta di familiari o parenti stretti. Il risultato è che nel 35% dei casi emerge una sospetta condizione di abuso che andrebbe approfondita, un altro 24% presenta una possibilità di maltrattamenti, mentre nel 41% dei casi non si registrano situazioni preoccupanti.