Il 15° meeting nazionale di Anpas, svoltosi nei giorni scorsi in Versilia, è stato occasione per la grande associazione di volontariato di confrontarsi al proprio interno e fare il punto sulla riforma del Terzo settore in discussione in Affari costituzionali in Senato, tracciandone i punti chiave e definendo le priorità.
Una Riforma certamente opportuna e necessaria "per consentire di adeguare e migliorare al meglio i mezzi, gli strumenti per realizzare finalità e mission del terzo settore", ma che, proprio per la sua importanza, può e deve essere migliorata.
Da qui la stesura di un documento con i dieci punti chiave, rispetto ai quali Anpas chiede al Parlamento di dar risposta.
Il primo punto riguarda la permanenza e la valorizzazione dell'azione volontaria nelle forme organizzative previste dalla Riforma del Terzo Settore, difendendo il carattere nazionale nella definizione dei principi fondamentali e dei caratteri del volontariato, non attribuibili alle legislazioni regionali.
Secondo punto la garanzia per le associazioni di volontariato che sceglieranno di diventare impresa sociale di poter continuare ad avvalersi dell'apporto di volontari.
Terzo, il rafforzamento della possibilità per il Volontariato nel Terzo Settore di svolgere attività commerciali e di impresa strumentali alla realizzazione dei propri scopi istituzionali.
Il quarto punto rimarca l'importanza della valorizzazione del ruolo del terzo settore nel rapporto con gli Enti Pubblici e delle sue funzioni di indirizzo, coprogettazione e coordinamento dei servizi alla persona.
Quinto punto il tema del riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite dei volontari.
Rispetto ai CSV (punto 6) si sottolinea la necessità di una riflessione più approfondita sul loro ruolo "prendendo atto anche dei limiti del loro sviluppo sui territori".
L'impresa sociale (punto 7) viene invece vista da Anpas come una grande opportunità, ma si richiede maggiore chiarezza "non solo nella definizione, ma anche nelle modalità di azione, relazione e scambio fra terzo settore, soggetti for profit e Stato".
Al punto 8 il tema del riconoscimento delle reti di volontariato di secondo livello, coinvolgendo le organizzazioni con maggiore rappresentatività nella definizione delle linee guida su bilancio sociale e valutazione di impatto e garantire loro la possibilità di svolgere attività di supporto, vigilanza, monitoraggio e controllo.
Al punto 9 il tema del Servizio civile universale, cioè accessibile a tutti i giovani che chiedono di parteciparvi.
Infine il delicato tema degli aspetti fiscali (punto 10) rispetto ai quali Anpas chiede che venga fatta chiarezza, "definendo in modo chiaro e non ambiguo la soggettività degli enti e delineando in maniera chiara le eventuali agevolazioni o previsioni fiscali".